Desta sconcerto per il gesto in sé, in assoluto ingiustificato e ingiustificabile, ma desta sconcerto anche la possibilità che questi “signori” hanno di poter compiere questi gesti restando poi, puntualmente impuniti. Negli ultimi mesi ormai si conta una sorta di escalation “dell’atto vandalico” soprattutto a Salerno. Ad aprile furono capovolti, svuotati e gettati a mare, i cestini posizionati sul lungomare: A maggio sono stati sfregiati i murales dipinti in memoria di Alfonso Gatto, sulla scala che porta da via Velia al quartiere dei Mutilati. Poi è toccata a una scala che dalla zona alta di Piazza della Libertà porta ai locali situati nella zona inferiore. Domenica è toccato ai delfini della storica fontana che qualcuno ha pensato bene di ricoprire di vernice come fossero una tela. Sulla vicenda interviene U.Di.Con che chiede agli uffici competenti dell’amministrazione comunale se le zone in cui sono avvenuti gli atti vandalici siano “coperti” dalla presenza delle telecamere di video sorveglianza, pubbliche io private, in considerazione del fatto che si tratta di aree molto centrali e frequentate. U.Di.Con chiede di sapere se sono state già avviate operazioni di raccolta dati e indizi che possano far risalire all’indentità dei vandali.

L’atto vandalico è un gesto deprecabile per il messaggio che porta con sé, la non curanza della “cosa pubblica” e soprattutto lo sfregio volontario di cose appartenenti al patrimonio comune.

Contestualmente U.Di.Con chiede a tutti i cittadini e consumatori, vicini all’Unione, di esprimere gesti di cittadinanza attiva monitorando e vigilando sugli edifici pubblici e non, sugli elementi architettonici del territorio, sul patrimonio classico e identificativo della città. Il primo passo verso l’eliminazione di questi episodi, è la presenza attiva della comunità

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